Ho attraversato i primi giorni quasi cullata dalle mura domestiche, anche solo uscire a fare la spesa creava un certo livello di disagio.
La seconda grandissima preoccupazione è stata da subito il lavoro.
Ho un’attività e dal giorno successivo alla conferenza stampa di Conte, l’Italia si è completamente bloccata.
Camminavo tranquilla per la mia strada, giocando ad essere nel presente ma fantasticando sul futuro, quando di colpo mi sono ritrovata con un’agenda vuota. Avevo riempito pagine virtuali di eventi, incontri, città, orari di partenza e di arrivo.
Tabula rasa.
Le settimane successive, nonostante la predisposizione emotiva fosse davvero a zero, sono state dedicate alla ricerca di soluzioni e alla costruzione di nuove reti per il mio business.
Chi ha un’attività, sa che non c’è tempo per autocommiserarsi, per lamentarsi di condizioni che non dipendono dalla propria volontà o dal proprio operato, per mettersi in stand-by in attesa di tempi migliori, per aspettare che altri risolvano i propri problemi.
Bisogna agire, immediatamente.
Sono entrata in azienda dal 2006 e nemmeno durante la crisi economica del 2008, quando eravamo una start-up, ci siamo trovati nel mezzo di un evento così devastante. Sono state settimane difficilissime fatte di notti in bianco, decisioni difficili, nuovi equilibri da trovare in un clima di totale incertezza, focus nel convogliare nuove energie e creatività nell’attività; energie prese da chissà dove, forse avevo inconsapevolmente una tanica di “energie di riserva” nascosta dentro me.
In quei momenti mi sembrava che ogni bene fosse diventato inutile, secondario e questo certo non aiutava visto che vendiamo gadget promozionali personalizzati per aziende. Non sono una persona molto ansiosa di carattere e mal sopporto chi invece di agire perde tempo a lamentarsi e sentirsi “danneggiato” dalle situazioni. Ho passato settimane di agitazione e iperattività mentale, questo si. Se ripenso alle sensazioni di quei mesi, mi agito di nuovo.
Non so come, dove o perché ma tutto il turbinio di pensieri mi ha portato a concretizzare che ci sono opportunità anche in periodi come questi. E così è stato.
Fino a febbraio, avevamo la mente allenata a delineare ipotesi, scenari e prospettive, per poi concentrarsi solo su uno o due strade percorribili.
La situazione attuale richiede uno sforzo ulteriore per accogliere tutti gli scenari possibili e pianificare di conseguenza molti futuri alternativi, sviluppando al massimo tutte le competenze e le nostre capacità di adattamento.
Il 2020, non ha brillato ma per me non è “un anno sprecato” e tutto sommato, per come è finito, non è stato certo il peggiore della mia vita.
Prima di tutto è un anno in più di vita, e la cosa non è così scontata analizzando il numero di persone che non ci sono più.
Considero un privilegio avere ancora i miei cari vicino, non è scontato. È stato un ritorno all’abitare piuttosto che un interminabile viaggiare; anche se la vita mi ha portato negli ultimi 15-20 anni a stare in costante movimento, ho sempre pensato che ci siano benefici nello stare come nell’andare.
Per me è stato un anno di sottrazione, un anno di privazione di libertà che ho sempre dato per scontate, un anno che a tratti non mi ha fatto sentire indipendente come sono solitamente, un anno di vuoto di tante cose abituali ma molto ricco sotto altri aspetti: ricco di lezioni di vita, ricco di tempo per conoscere meglio se stessi, pieno di dimostrazioni di affetto, di capacità sviluppate e apprese; un anno di pausa da una normalità precedente, un tempo sospeso, di riflessione, e anche in questo, la pandemia ha avuto risvolti positivi.
Impossibile non vivere il disagio provocato dall’incertezza, non solo per i prossimi mesi, ma per un tempo indeterminato che a volte mi sembra infinito; ma una certezza l’abbiamo: il presente, troppo spesso svalutato e perso di vista a favore della malinconia per quello che è già stato o dell’eccitazione per quello che, forse, sarà.
Comunque abbiate affrontato il 2020, ormai è solo passato, il 2021 è pronto per essere vissuto proprio a un passo da noi!
Che possiate trasformarlo nel vostro miglior anno di sempre!